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caffè freddo

Anche quest’anno, l’estate ha raggiunto l’emisfero settentrionale.

E con l’estate è arrivata una scelta importante per i bevitori di caffè: passare al caffè freddo per combattere il clima opprimente o resistere al caffè bollente come una sorta di atto audace e inutilmente masochistico?

Anche se a noi italiani continua a piacere la crema, l’esperienza e la velocità dell’espresso (cosa che un bicchiere pieno di cold brew coffee difficilmente ci restituisce), chi in estate preferisce il ghiaccio e va alla ricerca dell’ultima esperienza di caffè freddo, si è anche abituato ad un altro quesito: “caffè freddo (normale) o cold brew?”

“Caffè freddo” è come la maggior parte delle persone definisce, sia il caffè freddo, che il cold brew coffee, ma attenzione a non confonderli.

Entrambi si preparano con caffè e acqua e si servono freddi. Ma tra i due ci sono piccole grandi differenze.

Caffè freddo

[caf-fè fréd-do] /kafˈfɛ ˈfrɛːddo/

In Italia, patria dell’espresso e della moka, il caffè freddo (o presunto tale) in realtà è spesso caffè raffreddato a temperatura ambiente e poi in frigorifero, magari per ore.

La stragrande maggioranza lo fa così.
Il risultato è sicuramente una temperatura, ma non sempre un gusto, piacevole.

Il fattore tempo

Il caffè, una volta pronto, ha una vita abbastanza breve: dopo pochi minuti a contatto con l’ossigeno perde già gran parte degli aromi e, con il passare del tempo, va peggiorando ulteriormente.

I chicchi di caffè contengono degli oli che si alterano nel tempo: più lentamente quando il chicco è intero, velocemente una volta che viene macinato, velocissimamente quando il caffè non è bevuto subito dopo essere stato estratto, sviluppando via via aromi di rancido.

Ecco perché, per fare un buon caffè freddo, bisogna procedere in velocità, versando o erogando il caffè appena pronto, direttamente sul ghiaccio.

Gli amanti e gli appassionati di caffè sanno quanto sia difficile trovare un buon caffè freddo.

Perché? Perché c’è chi cerca di nascondere l’amaro del caffè freddo aggiungendo cucchiai pieni di zucchero. Poi chi aggiunge un sacco di ghiaccio pensando che sia il freddo a fare il caffè freddo, dimenticando che con il clima più caldo, il ghiaccio si scioglie rapidamente e il caffè diventa diluito o annacquato.

Cold brew coffee

[kōld bro͞o ko·fee] /kəʊld bruː ˈkɒfi/

Se non conosciamo le differenze, possiamo pensare al cold brew coffee come al “fratello gemello senza fretta” del tradizionale caffè freddo.

Oppure, avete presente l’espresso italiano, preparato in pochi secondi? Il cold brew coffee è l’esatto opposto.

“Brew” significa letteralmente “infuso”. L’estrazione del caffè avviene per infusione, lentamente, con acqua fredda.

Nella preparazione del cold brew coffee, l’acqua ghiacciata in cubetti viene lasciata percolare goccia a goccia sopra un filtro contente il caffè macinato.

Il fattore tempo

La parola d’ordine per il cold brew coffee è “lentezza”. Il gocciolamento avviene molto lentamente.

Abbiamo bisogno di 8-12 ore per preparare un buon concentrato di caffè che poi può essere diluito con acqua, latte o anche bevuto liscio.

La temperatura di estrazione del caffè

A differenza del caffè freddo, estratto con acqua calda e poi raffreddato, il cold brew coffee viene preparato a freddo e comunque mai riscaldato.

Poiché il caffè viene estratto direttamente con acqua fredda, non è sottoposto al caldo intenso dell’acqua bollente e non subisce alcuno shock termico.

L’acqua fredda lascia intatti gli aromi del caffè e non altera la struttura organolettica.
Per questo il risultato è una bevanda limpida, più morbida e dolce, anche se meno sviluppata.

Il che significa livello di acidità inferiore. L’acidità infatti diminuisce con l’abbassarsi della temperatura dell’acqua.

Caffè annacquato, mai più!

Avete mai versato il caffè caldo su dei cubetti di ghiaccio? Il risultato è un caffè diluito o annacquato.

Con il metodo cold brew decidiamo noi come e quanto diluire il caffè.
Essendo già freddo (o a temperatura ambiente) l’aggiunta di ghiaccio, acqua o latte è totalmente opzionale.

Più caffeina

Normalmente la caffeina viene estratta più facilmente ad alte temperature, ma l’elevato rapporto tra caffè e acqua, unito al lungo tempo di estrazione, rendono il cold brew coffee più ricco di caffeina rispetto ad un caffè ghiacciato.

Ma comunque

cold brew coffee o caffè freddo possono diventare l’ingrediente base perfetto per caffè shakerato, affogato, granita, frappè, espresso on ice…
Ma anche iced coffee con il ghiaccio tritato e frappuccino con il latte, che tanto piacciono agli americani.
Si può anche dolcificare con zucchero liquido, cioccolato o panna, e arricchire con spezie di ogni genere.
C’è poi chi preferisce la versione strong con la correzione alcolica.

Alla fine non importa che ci piaccia di più il caffè freddo o il cold brew coffee.
Quello che importa in estate è stare idratati e (soprattutto) caffeinizzati!

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