L'amaro è la caratteristica sensoriale peculiare del caffè. Ma perché il caffè è amaro? E perché ci piace un gusto che dovrebbe risultare spiacevole?
Acqua, caffè, aria e latte sono i quattro elementi essenziali per dare origine alle ricette della caffetteria italiana, tra le quali il famoso cappuccino.
L’acqua addolcita, attraversando il pannello di caffè finemente macinato, assorbirà la sua quintessenza e si trasformerà nell’elegante espresso vestito di crema color nocciola, profumato da centinaia di aromi volatili.
Dall’altra parte, l’aria calda insufflata al latte dalla lancia vapore genererà un impetuoso vortice che modificherà la sua struttura in una morbida e fine crema di latte.
Caffè espresso e latte montato, un connubio perfetto tra colori, sapori e aromi esaltati al massimo nella versione più amata al mondo: il cappuccino italiano.
Il cappuccino è un’icona della caffetteria italiana
Il cappuccino è, indubbiamente, la prima bevanda creata alterando con il latte la razionalità di una delle creazioni più geniali nate in Italia: l’espresso.
Milioni di consumatori in tutto il mondo hanno imparato a lasciarsi affascinare dal cappuccino. Con il cornetto, il cappuccino è un classico della colazione italiana.
In Italia ogni mattina vengono preparati milioni di espressi e quasi il 50% di queste estrazioni di caffè è utilizzata per servire cappuccini.
In rapporto al consumo di espresso nell’intero arco della giornata, la quota si aggira attorno al 20%.
Il cappuccino in Italia è consumato di solito solo a colazione!
All’estero, fuori dal Belpaese, il rapporto si capovolge: oltre l’80% degli espresso andrà a formare un cappuccino.
Anche se in molti paesi lo sbaglio principale viene fatto nel rapporto latte/espresso.
Il cappuccino insieme all’espresso rientra a pieno merito tra i prodotti che tengono alta la bandiera dell’Italian food all’estero.
La loro popolarità è confermata anche in ambito linguistico: i termini “cappuccino” ed “espresso” sono tra le parole italiane più importanti, storicamente e culturalmente.
Dal “frappuccino” in poi, i termini “cappuccino” ed “espresso” sono spesso utilizzati per evocare la tradizione italiana fino ad arrivare agli impropri fenomeni di “italian sounding”.
Sulle origini del cappuccino…
Pare che nel 1660, periodo della crescente popolarità delle nuove bevande calde dal fascino esotico (tè, cacao e caffè), l’ambasciatore olandese in Cina, nonché grande viaggiatore, Johan Nieuhof, sia stato il primo ad aver sperimentato il gusto del caffè con l’aggiunta di latte, a imitazione del tè con latte.
In una combinazione che oscilla tra storia, leggenda e folklore, molti racconti narrano la nascita di altri possibili antenati del cappuccino.
Non c’è cappuccino senza espresso
Quel che è certo è che nessuna miscela di caffè e latte può essere definita cappuccino (come lo intendiamo noi) prima dell’invenzione della macchina da caffè espresso.Il cappuccino classico italiano è composto da: 100-140ml di latte fresco intero, montato a regola d’arte e versato in parti uguali di liquido e crema su 25-20ml di espresso contenuto in una tazza da 150-200ml.
Non c’è cappuccino senza “barista”
Anche la parola “barista” nasce in Italia.
Usato quando si chiede un cappuccino, per consigliare il barista di non farlo troppo piccolo.
(Cit. Dizionario Moderno 1938)
Avremmo potuto trovare la parola “barman” fino al 1938, quando il fascismo introdusse “barista” come parola più “italiana”.
Il barista è fondamentale per la preparazione del cappuccino (così come dell’espresso).
Conosce gli ingredienti, i parametri e le attrezzature (macchina per il caffè espresso e la lancia vapore, lattiera) per preparare il cappuccino italiano e le altre preparazioni alternative, conosce le tecniche di montatura e di lavorazione della schiuma di latte.
Ma, soprattutto, il barista sa scegliere le materie prime (caffè e latte) che meritano un’attenta valutazione nella scelta della tipologia e dell’utilizzo professionale.
Il cappuccino italiano ha origine in primo luogo dalla preparazione di un espresso eccellente e, in secondo luogo, dalla lavorazione meticolosa del latte montato.
Qual è la miscela di caffè per fare un cappuccino perfetto?
Parlando di cappuccino, innanzitutto dobbiamo considerare che, oltre al caffè, un’importante componente come il latte è presente in quantità predominante.
Dobbiamo tenerne conto sia per quanto riguarda la composizione della miscela più appropriata sia per la tostatura più idonea.
Il latte è un elemento di base dolce che incide notevolmente sul gusto della bevanda, quindi preoccuparsi solamente di creare una miscela generica (anche buona, aromatica, ben tostata nella classica e perfetta tostatura media) non garantisce l’ottenimento di un buon cappuccino.
In definitiva, per garantire un buon risultato finale che soddisfi i gusti più diversi e tenga in considerazione diverse sensibilità gustative di consumatori di tutto il mondo (i popoli del nord Europa prediligono i sapori aciduli-dolci; quelli del centro e sud Europa e dell’America settentrionale preferiscono sapori decisi ma bilanciati; i popoli asiatici prediligono gusti più spinti, fino all’amarognolo-caramellato) si deve ricercare la simbiosi tra miscele appropriate e tostatura idonea per il cappuccino.
Quindi per ottenere un cappuccino ideale apprezzato da tutti i consumatori:
- MISCELA
Utilizziamo tipi di caffè con elevata acidità che possano penetrare la basicità del latte, supportati in miscela da caffè di alta corposità, che diano la forza necessaria per superare la barriera che il latte crea sul gusto tipico del caffè.
- TOSTATURA
Dovrebbe essere sufficientemente intensa, almeno medio-scura per imprimere un’elevata aromaticità e corposità, capaci di impattare con decisione sulla bevanda facendo emergere dal latte il gusto e l’aroma del caffè e lasciando che questi siano predominanti e più persistenti.
Hey barista
ricorda che è alquanto errato pensare di nascondere al consumatore una mediocre miscela di caffè sperando di coprire i suoi difetti solo con latte e zucchero.
Neppure un magnifico decoro della latte art potrà ingannare tutti i sensi insieme.
La miscela SpecialCoffee per un cappuccino perfetto?
Morning – miscela di caffè in grani dal gusto intenso e aroma persistente, composta dai migliori Arabica brasiliani e centroamericani e da pregiati Robusta asiatici e africani.
SpecialCoffee ha sviluppato la capacità di affinare il processo di tostatura in funzione della miscela di caffè da tostare e l’utilizzo specifico del prodotto, il mercato e il Paese di riferimento dove il caffè sarà utilizzato.
Per questo difficile e complesso compito, oltre alle specifiche competenze in materia, è necessario anche un importante bagaglio di esperienza.
Variando il rapporto latte/caffè, da poche gocce di latte a poche gocce di caffè, avremo altre bevande: macchiato, caffelatte o latte macchiato.
Del cappuccino abbiamo conosciuto, inoltre, moltissime alternative: con tanta schiuma o senza schiuma, aromatizzato con cacao o cannella, preparato con diversi tipi di latte (anche bio o speciali) o latti alternativi (soia, riso, d’avena, di mandorla).
Non c’è “latte art” senza barista
Dall’eclettismo del genio italico di un barista italiano verso la fine degli anni ’70 nasce la tecnica di decorazione sul cappuccino, con figure di base quali il cuore, la foglia e la mela.
In seguito fu denominata “latte art”.
L’espressione “latte art” viene immediatamente associata, da noi italiani, a tutto ciò che riguarda la decorazione del cappuccino, quasi dando per scontato che significhi “l’arte del latte” o “l’arte con il latte“.
In realtà è un’espressione che deriva dalla lingua inglese che si parla negli Stati Uniti.
Oggi, grazie alla formazione impartita a migliaia di baristi al mondo, la “latte art” è stata rivisitata, decostruita e riassemblata, creando centinaia di nuove figure che stimolano ogni giorno migliaia di consumatori.