Un report condotto nel settore del caffè, per misurare l'approccio delle aziende alla sostenibilità, sviluppare consapevolezza sul percorso imprenditoriale e sulle azioni concrete da intraprendere.
Le nostre scelte parlano di noi
“Sostenibilità” sta diventando una parola utilizzata sempre più spesso… ma quanto sono diventate sostenibili le nostre abitudini e le nostre azioni quotidiane?
Small Actions = Big Changes
Sono i più semplici e piccoli gesti quotidiani, che ripetuti ogni giorno possono fare la differenza davvero!
Iniziamo dalla più semplice e quotidiana azione: il caffè
Il caffè è la seconda merce più scambiata dopo il petrolio, è diventato un grande affare e non mostra segni di rallentamento.
Purtroppo però la crescente richiesta di caffè, così come per molti altri prodotti, nel mondo ha comportato un impatto sull’ambiente che potremmo definire devastante.
Allo stato attuale, il commercio globale del caffè è tutt’altro che sostenibile e ha direttamente portato alla deforestazione di massa.
Ci sono anche altri problemi da considerare, come le questioni dei diritti umani e dei lavoratori nei paesi in via di sviluppo, le quantità colossali di rifiuti non biodegradabili (che vengono prodotti e poi finiscono nelle discariche) e alla diffusa emissione di gas serra nocivi.
Come possiamo fare la differenza da consumatori?
Come consumatori, e quindi attori lungo la filiera del caffè, è di vitale importanza che tutti noi ci assumiamo la responsabilità del pianeta e “facciamo la nostra parte” per proteggerlo.
“Small Actions = Big Changes” perchè bastano alcuni piccoli cambiamenti nelle nostre azioni quotidiane per ridurre notevolmente l’impatto ambientale.
La situazione è più complicata e meno scontata di quello che potremmo aspettarci: nel bilancio degli impatti ambientali, packaging e preparazione contano meno della varietà di caffè.
La coltivazione delle varietà presenti contribuisce all’impronta ecologica di una tazza di caffè per una percentuale che oscilla tra l’1 e il 70%.
Questo è stato dimostrato
– analizzando con cura tutto il ciclo vitale di alcuni tra i metodi di preparazione più diffusi (dalle macchine automatiche a quelle basate sulla filtrazione fino alle caffettiere);
– stilando un elenco delle diverse qualità di caffè presenti nei prodotti più comuni;
– quindi attingendo dalla letteratura per capire quanta energia, carburanti, acqua, pesticidi e fertilizzanti, terreno vengono consumati per ottenere le principali varietà (per esempio, in Brasile è stato fatto uno studio che ha considerato questi aspetti in 56 grandi piantagioni di caffè);
– assumendo come valori di riferimento quelli medi (non potendo conoscere con esattezza le diverse proporzioni presenti in tutte le miscele vendute) ma anche alcuni dati estremi;
fino a elaborare una complessa mappa della sostenibilità.
Per tutti i coffee lovers, ecco alcune linee guida per assicurarci che il nostro caffè sia eco-friendly, sostenibile e responsabile.
1. Prepariamoci a seguire la rana!
Ed ecco allora la prima indicazione: sarebbe bene scegliere un caffè sostenibile certificato, proprio perché è il metodo di coltivazione che rende un caffè più o meno eco-friendly, con differenze enormi.
Scegliamo la certificazione Rainforest Alliance
La certificazione Rainforest Alliance attesta il rispetto di criteri sociali, ambientali ed economici nella produzione dei prodotti agricoli.
Chi è Rainforest Alliance?
Rainforest Alliance è un’organizzazione internazionale no-profit (ONG) con oltre 30 anni di esperienza che lavora in più di 80 paesi in tutto il mondo per conservare la biodiversità, proteggere l’ambiente e promuovere i diritti e il benessere dei lavoratori, delle loro famiglie e comunità.
Rainforest Alliance contribuisce a creare un mondo in cui le persone e la natura prosperano insieme in armonia. Per saperne di più su Rainforest Alliance www.rainforest-alliance.org
I consumatori lo vogliono
Il 91% dei consumatori globali si aspetta che le aziende facciano di più che realizzare un profitto. Vogliono vedere le aziende operare responsabilmente per affrontare questioni sociali e ambientali.
Il caffè secondo SpecialCoffee
In ciascuna delle nostre scelte ci impegniamo a trasmettere la nostra esperienza, la nostra competenza, la nostra passione e la nostra attenzione alla sostenibilità.
Il pianeta se lo merita
I consumatori si aspettano che le aziende intraprendano azioni per proteggere il pianeta, ma devono anche ricordarsi che anche loro hanno una responsabilità.
Attraverso azioni quotidiane e decisioni coscienziose, i consumatori hanno anche un impatto positivo sull’ambiente e unendoci insieme possiamo fare la differenza per un futuro migliore.
Come possiamo dare il nostro contributo ogni giorno?
#FollowtheFrog significa scegliere i prodotti Certificati Rainforest Alliance con il sigillo della Rana Verde.
Seguiamo la Rana Verde e mostriamo il nostro impegno per la sostenibilità.
#FOLLOWTHEFROG FOR A BETTER FUTURE
È semplice: quanto bere un caffè!
Ogni giorno, scegliendo un caffè sostenibile Certificato Rainforest Alliance, possiamo aiutare a prevenire la deforestazione, frenare il cambiamento climatico, proteggere la fauna selvatica, alleviare la povertà e trasformare le pratiche commerciali.
Seguendo la rana…
Cerchiamo la qualità sostenibile della miscela SpecialCoffee Verdadero.
Una tazzina di Verdadero ci offre un’esperienza straordinaria e al tempo stesso crea valore per la società e per l’ambiente.
Verdadero ha un aroma in più… l’aroma della sostenibilità!
2. Attenzione al packaging
ma non solo al materiale
Qualità e freschezza per un futuro sostenibile… ma come?
Trovando un punto di equilibrio tra packaging del caffè che incentivino la riduzione dello spreco senza però generare un eccesso di imballaggio che porterebbe ad un aumento dei costi economici e ambientali!
Buone prassi: è sempre consigliabile acquistare confezioni il più possibile adeguate al consumo, così da preservare qualità e freschezza ed evitare di bere caffè da pacchetti aperti mesi prima, che hanno inevitabilmente perso aroma e gusto.
Il packaging giusto contribuisce a ridurre gli sprechi alimentari.
Ridurre gli sprechi alimentari lungo tutta la filiera è uno dei modi più semplici per “pensare verde”.
Iniziamo comprando solo ciò che ci serve (a noi e/o all’attività) tarando le nostre scelte di acquisto (e quindi di risparmio) sulla quantità di prodotto che siamo effettivamente in grado di consumare.
E poi conserviamolo nel modo migliore.
Non dimentichiamoci che qualsiasi cibo ha richiesto energia, terra, acqua, carburante, risorse naturali, lavoro umano e denaro per essere prodotto, trasportato, trasformato, confezionato, conservato, venduto, acquistato, nuovamente trasportato e conservato a casa.
La produzione alimentare ha infatti un impatto sull’ambiente in quanto comporta emissioni di CO2 in atmosfera, che contribuiscono al cambiamento.
Ormai la riduzione degli sprechi alimentari è anche una dimostrazione di trasparenza e di impegno per la sostenibilità: una cosa che noi consumatori moderni apprezziamo.
E il caffè porzionato?
In generale, facendo riferimento a una tazza di caffè, le capsule in plastica contribuiscono all’impronta totale per un quarto circa. In media ognuna contiene tra i 6 e i 9 grammi di caffè macinato e l’impatto ambientale cresce con il peso del caffè.
Potendo scegliere, meglio comunque preferire le cialde confezionate con la carta filtro perché più ecofriendly e quindi meno dannose per l’ambiente.
3. Sui metodi di preparazione… dipende
Quanto poi ai metodi di preparazione ci sono vari distinguo.
In generale, più che il tipo di preparazione, anche in questo caso conta la quantità di caffè utilizzato per ottenere ogni singola tazza.
Avete mai pensato che le macchine da bar possono essere peggiori, dal punto di vista ecologico, di quelle a cialde proprio perché spesso hanno bisogno di un quantitativo maggiore di caffè, a parità di liquido finale ottenuto, e questo potrebbe influire sulla sostenibilità più degli imballi?
Ma allora qual è la ricetta della sostenibilità?!?
Chi vuole sentirsi a posto con la coscienza deve preferire le caraffe di filtered coffee e bere tutto il caffè preparato. In alternativa, il consumatore attento può scegliere la caffettiera, a condizione che utilizzi, in quel caso, la stessa quantità di caffè che metterebbe nel filtro per avere la stessa quantità di liquido finale, cioè prepari un caffè assai leggero (regola sicuramente non facile da accettare per gli amanti dell’espresso).
Proviamo soprattutto ad abbandonare le vecchie abitudini.
Per la maggior parte delle volte, il caffè porzionato in cialde o capsule che sia, non è poi così necessario.
Un buon caffè può essere fatto con una macchina per il caffè espresso, una moka o un filtro riutilizzabile. Una macchina per il caffè di qualità può durare una vita… se invece proprio non sappiamo rinunciare alla comodità del caffè porzionato, cerchiamo almeno le cialde in carta filtro.
4. Tazza: riutilizzabile!
Prodotti monouso e consumatori poco preoccupati del loro impatto ambientale hanno saturato discariche e corsi d’acqua.
Se i problemi ambientali delle capsule in plastica sono ben noti, anche i bicchieri monouso, per quanto riciclabili possano essere, spesso non sono una buona scelta come una tazza e/o thermos riutilizzabile.
Per un caffè più sostenibile, la tazza è fondamentale!
È senz’altro anche più piacevole sorseggiare il caffè da una tazza riutilizzabile piuttosto che da una di carta o plastica.
Così facendo potremo rimpiazzare un gran numero di tazze usa e getta, di contenitori di plastica e quant’altro vada gettato dopo l’uso.
Secondo la BBC, il 99,75% delle tazze da caffè da asporto non vengono riciclate.
Facciamo un calcolo veloce di quante sono le tazze da caffè usa e getta che utilizziamo in un mese… ebbene sì, saranno probabilmente tanti, troppi!
5. E dopo il nostro caffè sostenibile?
Un caffè sostenibile può essere “ancora più sostenibile”?
Con un po’ di fantasia in più, possiamo dare ai fondi di caffè una “seconda vita” ovvero tanti modi per riutilizzarli e, con le giuste informazioni e un po’ di ingegno, anche creare nuovi usi intelligenti.
Ad esempio, i fondi di un caffè possono creare concime per esterni. L’elevato contenuto di azoto nel caffè lo rende un fertilizzante di prima scelta fin dai tempi antichi. Creare concime con foglie e i fondi di caffè aiuta a ridurre una piccola percentuale di rifiuti organici, rende ottimo il terreno e mantiene i bidoni dei rifiuti asciutti. Se non abbiamo un contenitore in cui gettarli, spargiamo allora i fondi del caffè sulla terra delle piante nei vasi.
Hey Barista, cosa puoi fare oggi per rendere “green” il tuo bar?
Rendendo più “green” e sostenibile il tuo bar, non solo puoi aiutare il pianeta ma tra i numerosi vantaggi, puoi risparmiare e al tempo stesso anche aumentare le vendite.
Una ricerca ha rivelato che molti consumatori preferiscono acquistare da aziende verdi.
Secondo uno studio, il 50% dei consumatori è disposto a pagare di più per beni e servizi se sono più attento all’ambiente. Inoltre, uno sconcertante 71% dei consumatori afferma che contribuirebbe a promuovere prodotti e servizi con una buona causa alle spalle.
Se vuoi dare il tuo contributo per il pianeta, ci sono molte cose che puoi fare già oggi e molte indicazioni pratiche su come il tuo business può mostrare più amore per l’ambiente: dalla provenienza del caffè, alle preparazioni e alla scelta delle attrezzature più adatte per te e per il tuo bar, alla gestione degli imballaggi e dei rifiuti, all’attenzione ai consumi e agli sprechi… e molto altro ancora.