Perché una miscela di caffè per espresso, e non un caffè qualsiasi, per preparare un espresso perfetto?
Il termine tradizione (dal latino traditio, traditiònis,[1] derivante dal verbo tràdere = «consegnare», «trasmettere») è sinonimo di consuetudine, definita spesso «tradizione popolare» o «folclore», intesa antropologicamente come la trasmissione nel tempo, all’interno di un gruppo umano, della memoria di eventi sociali o storici, delle usanze, ritualità, mitologia, credenze religiose, costumi, superstizioni e leggende.
La tradizione italiana del caffè è stata affinata nei secoli fino a diventare una vera e propria forma d’arte.
Gli italiani prendono sul serio il caffè: non ci sorprende quindi che esista un intero sistema di rituali e abitudini legati al caffè e ad alcune sue preparazioni.
Moka, espresso e cappuccino, per gli italiani non sono delle semplici “bevande”, ma dei rituali quotidiani irrinunciabili, delle vere e proprie istituzioni, ormai entrate a far parte dell’identità nazionale, riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
Non si tratta solo di una buona miscela di caffè e di una buona preparazione.
Ci sono sfumature legate alla cultura, alla tradizione e alle abitudini, al luogo e al contesto, alle emozioni e alle sensazioni, che rendono l’esperienza di un caffè moka, di un caffè espresso e di un cappuccino, dei veri e propri riti all’italiana.
LA TRADIZIONE DELLA MOKA
Il caffè preparato con la moka è la linfa vitale della famiglia italiana.
Un rituale casalingo che coinvolge una caffettiera di alluminio e una piccola “montagnetta” di caffè macinato, che crea quel suono gorgogliante e quell’aroma incomparabile e confortante che fanno precipitare le persone in cucina.
Se parliamo con una nonna italiana, lei sosterrà che il caffè migliore è quello fatto sul fornello con la moka (che a casa sua è sempre pronta).
Per molti Italiani “il primo caffè” della loro vita è stato preparato con la moka della nonna. Per questo ancora oggi, il caffè moka è “il caffè della nonna”.
La moka è probabilmente l’utensile da cucina più diffuso nelle case italiane e il modo più tradizionale usato per preparare il caffè sul fornello.
Ognuno ha il suo stile, le sue convinzioni e il suo metodo, tramandati di generazione in generazione, ma il caffè con la moka rappresenta per tutti un modo di dimostrare ospitalità e senso di famiglia all’italiana.
È infatti buona educazione offrire agli ospiti, anche a chi si presenta inaspettato, un caffè preparato in casa: è un piacere irrinunciabile, un incoraggiamento, una coccola, un gesto d’amore, e di condivisione.
Ecco come preparare un caffè moka perfetto…
LA TRADIZIONE DELL’ESPRESSO
Si fa presto a dire che l’espresso è il caffè italiano per eccellenza: In Italia dici “caffè”, dici “espresso”!
Al bar, non si ordina mai “un espresso” ma semplicemente “un caffè”.
A che ora? Il caffè in Italia non ha orari! Lo si può ordinare a qualsiasi ora (del giorno e della notte).
Ecco anche perchè “ci beviamo un caffè?” è la scusa più utilizzata dagli Italiani per fare quattro chiacchiere o “rimorchiare”.
Il rito comprende l’ordine al banco, la tazzina preparata espressamente e la chiacchiera con il barista.
Nell’Italia dell’espresso però basta cambiare città per trovare variazioni di colore e aroma, gusto e quantità in tazza.
Le differenze significative per quanto riguarda il gusto e i modi di consumo nelle varie zone d’Italia, in particolare tra Nord e Sud, sono legate a filo doppio alla cultura, alle tradizioni e alle abitudini delle persone che lo consumano.
A questo si aggiunge il fatto che quando è il momento di ordinare, le variazioni sul tema sono tante e diverse quante sono le persone di fronte al bancone: ristretto, corto, lungo, doppio, alto, tazza piccola, tazza grande, al vetro, decaffeinato, macchiato caldo, macchiato freddo, tiepido, con latte a parte, con latte di soia, corretto, marocchino, americano, con la panna, con la mosca, e così via.
A discapito delle tante preferenze, una costante del caffè italiano non cambia: la velocità con cui si consuma. Un espresso, deve essere espresso! Perché è preparato velocemente e altrettanto velocemente va bevuto: in 3 sorsi, in piedi, al bancone!
Ecco come riconoscere l’espresso perfetto…
LA TRADIZIONE DEL CAPPUCCINO
Nulla ci riporta alle mattine in Italia più di un cappuccino con un cornetto. Al bar!
Il suono del macinadosatore, delle lance vapore e del portafiltro che sbatte sul battifondi. L’aroma del caffè e la fragranza dei cornetti. Le chiacchiere e i “buongiorno” del barista.
“Buongiorno” perché la mattina è l’unico momento della giornata per ordinare il cappuccino, senza essere preso in giro.
Un italiano non ordina mai un cappuccino dopo le 11:00. Solo al mattino, mai al pomeriggio, e soprattutto mai dopo un pasto!
Il cappuccino non è mai on-the-go. Gli Italiani lo bevono al bar, direttamente al bancone o seduti al tavolino sfogliando il giornale, quasi sempre accompagnato da un dolce.
A Napoli è la sfogliatella, a Roma il maritozzo, in Sicilia il cannolo… ma il cornetto resta l’indiscusso simbolo della colazione all’italiana, vuoto o ripieno (crema pasticcera, marmellata, miele, cioccolato o Nutella).
Gli Italiani sono molto abitudinari, anche nella scelta del bar per la colazione.
Perché? Qualità, comodità e socializzazione. Ma anche perché il barista conosce già le preferenze dei suo clienti, conosce i loro gusti e sa già cosa servire.
Ecco come riconoscere il classico cappuccino italiano…
E per te? Quale tradizione ti porta in Italia?